Kirghizistan in 10 giorni

Tipico pastore kirghizo
Durante il trekking è facile imbattersi in pastori a cavallo

Ma dove è che sta? È la prima domanda. Come mai l’hai scelta? È la seconda.

Siamo finiti in Kirghizistan, uno degli stati dell’Asia centrale, un po’ per caso e un po’ per scelta. Non ci ricordiamo esattamente il momento in cui abbiamo deciso di andare ma da un giorno all’altro ci siamo ritrovati a fare l’itinerario, a leggere blog e a pianificare il tutto per questa meta fuori dall’ordinario. Perché è di questo che si tratta. È un posto che viene escluso dal turismo massa e di cui si sa ancora poco: è stato questo forse il vero motivo trainante che ci ha spinto fin lì, il non capire bene cosa aspettarsi da questo Paese in cui si mescolano la cultura cinese, russa, araba e asiatica.

1° TAPPA| BISHKEK 

Mercato di Osh
Osh Bazar

Arriviamo nella capitale passando (in volo) dalla Turchia (l’alternativa è passare dalla Russia) in una calda notte di agosto. A Bishkek non c’è molto da vedere, ma abbiamo voluto passare qui 24h per iniziare ad approcciarci pian piano alla cultura locale.

COSA VEDERE

Ala-Too Square: piazza principale, se siete fortunati potete assistere al cambio della guardia (lo fanno ogni due ore).

Osh Bazar: il mercato cittadino dove potete trovare di tutto. La parte più bella e caratteristica è quella della frutta secca.

Oak Park: giardino comunale ben curato nel quale potete trovare conforto se visitate la città in estate; se andate la domenica, è probabile imbattersi in un mercatino tipico di artigianato.

DOVE MANGIARE 

Arzu: ristorante un po’ kitsch nel quale si festeggiano anche matrimoni, molto buono e con una vasta scelta di piatti. Il personale parla solo russo e kirghizo ma per fortuna il menu è in lingua inglese.

Cafè Faiza: ristorante tradizionale, frequentato molto dalla gente locale. Chiude alle 21.30, quindi andate sul presto. Da assaggiare una specie d tortellini fritti (chuchvara), una vera bontà (ci sono le foto per quei pochi turisti che ci capitano ma il menù è rigorosamente in russo).

Local:  molto poco local, ma ideale per un pranzo veloce o per una bevanda fresca.

Sierra Coffee: lo Starbucks kirghizo. Ambiente moderno e smart nel quale incontrerete molti viaggiatori che si ristorano tra un caffè e una connessione wi-fi.

DOVE DORMIRE

Asia Mountain 1: hotel immerso nel verde, con piscina e camere ampie e pulite.

Hotel Olive: moderno e chic vicino alla stazione.

2° TAPPA | KARAKOL

Autogrill
Durante il viaggio in autobus ci fermiamo a metà strada per una pausa in questo “autogrill” fuori dal comune

Arriviamo a Karakol con un pulmino locale “marshutka”, che parte appena si riempie (quasi subito) dalla stazione occidentale. 5 dollari per 5 ore di viaggio.

COSA VEDERE

Karakol è un piccolo villaggio con un centro destrutturato; non ce n’è uno storico ma per centro intendono una via un pochino più grande con qualche negozio e ristorante.

La cosa più caratteristica da vedere è la coloratissima Moschea Dungana. I Dungan sono una popolazione di cinesi di religione musulmana.

Soggiorniamo qui  perché è un ottimo campo base per iniziare il nostro trekking. Ci siamo rivolti dall’Italia a un’agenzia locale, la CBT, che organizza tour personalizzati di ogni genere con guide kirghize e ti dà la possibilità di dormire e mangiare a casa delle persone del posto. Ci siamo trovati bene, ma con il senno di poi avremmo organizzato tutto in loco in quanto è molto facile e molto più conveniente.

DOVE MANGIARE

Cena tipica dungan
Cena dungana

Cenare da una famiglia Dungan è una di quelle esperienze imperdibili. Minimo 8 portate. Più che una cena. Una sfida. Per farla ci siamo rivolti all’agenzia Destination Karakol, gestita da ragazzi che vogliono riqualificare con il turismo la loro terra e che organizza varie esperienze come questa.

Karakol Coffee: un bar occidentale frequentato da molti backpackers.

COSA FARE

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Gregge che attraversa il fiume nella valle durante una tipica escursione in montagna

Da Karakol partono numerosi trekking ed escursioni nella zona. Noi abbiamo fatto un trekking di 3 giorni passando per l’Ortok Pass. Se si è attrezzati e con un minimo di esperienza, si può fare da soli senza guida.

IL TREKKING

In cima
Vista dalla vetta a 3650m, nonostante l’altitudine non c’era la neve

Primo giorno: si parte da Ak-Suu Village (30km da Karakol) e si cammina per una ventina di kilometri in una valle incantata dove potrete imbattervi in cavalli selvaggi che galoppano lungo la riva del fiume. Qui il contatto con la natura è estremo, si dorme in tenda.

Secondo giorno: è il più impegnativo perché si deve scavallare il passo e il dislivello è notevole (più di 1000 metri concentrati in pochi kilometri) ma la fatica svanirà una volta saliti in cima… 3650 metri di pura felicità!

Nonostante il dislivello, il percorso è a prova di vertigini, faticoso ma non pericoloso. Dopo essere arrivati in cima, vi aspettano altre 4 ore per scendere lungo la valle. Sarete gratificati una volta giunti allo yurt camp Altyn-Arashan dove potrete dormire in un letto e rifocillarvi nelle calde vasche termali che ci sono lungo il fiume. Non aspettatevi una SPA, ma di sicuro dopo 8 ore di camminata è la cosa più bella del mondo!

Terzo giorno: è una piacevole passeggiata di 3 ore prima di giungere alla fine del vostro trekking.

Questo che abbiamo fatto è uno dei molti percorsi che potete scegliere. Consultate siti e agenzie locali per capire quale esperienza fa al caso vostro.

DOVE DORMIRE

B&B Matsunoki: incantevole, tutto di legno con una contaminazione giapponese, minimal ma caloroso.

B&B Gulnara (+996 0770528709): volete dormire in una vera casa kirghiza? Bene. Questo è il posto che fa per voi. Noi vi consigliamo anche di restare per cena.

SHOPPING

Ebbene sì, ci sono un paio di posticini che meritano.

OVOP: negozio di artigianato e di prodotti naturali. Ideale per fare qualche regalino.

Antique Shop of Aleksandr Korablev: questo negozio di antiquariato è unico nel suo genere. Ne resterete rapiti.

3° TAPPA |SONG-KUL LAKE 

I Sette Tori
7 Bulls

Siamo diretti (in macchina, ma ci sono anche degli autobus) a Bokonbaevo, sulle rive del Ysyk-Köl Lake, il secondo lago di montagna più alto del mondo.

Prima però facciamo una breve deviazione per vedere le 7 Bulls, una delle attrazioni più fotografate, e ci addentriamo in una strada sterrata per un pic-nic nella valle dei fioriUn’altra buona base per partire per il trekking.

Dopo 5 ore di macchina, finalmente, iniziamo a scorgere il grande lago blu.

COSA FARE

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Bagnanti in riva al lago

Ysyk-Köl Lake è famoso perché, anche se è a quasi 2000 metri di altitudine, è un lago che non ghiaccia mai e in estate è abbastanza caldo da poterci fare il bagno. Lungo la strada troverete dei veri e propri stabilimenti balneari e un clima vacanziero con negozi di materassini e ombrelloni. Sì, come a Ostia. Valle di Skazka[

Un’altra attrazione lì vicino è la Valle di Skazka, un canyon rosso che si può visitare a piedi. Attenti a non perdervi!

DOVE DORMIRE – DOVE MANGIARE

Beltam Camp: uno yurt camp dalla vena hippy sulle sponde del lago. Qui potete rilassarvi con un massaggio lungo la riva o facendo una bella nuotata. La cena e la colazione potete includerle nel soggiorno e non ve ne pentirete.

4° TAPPA |KOCHKOR

Lavorazione della lana
Una donna kirghiza alle prese con la preparazione di un tappeto

Prima di staccare completamente con la realtà ci fermiamo per pranzo da una famiglia locale che ci insegna anche l’arte della creazione dei tappeti (se volete comprarne uno questo è il posto adatto). Il posto si chiama Shyrdak Guest Houseed è anche un B&B.

5° TAPPA | SONG-KUL LAKE

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Il lavandino

Arriviamo in macchina, attraversando una strada suggestiva tra le montagne color pastello, in questa vallata immensa e selvaggia.

Qui ci sono vari campi di yurte dove potete dormire. Ma attenzione! Non sono adatti ai “comodini”, sono dei posti molto spartani e ci vuole spirito di adattamento. Ovviamente no wi-fi.

COSA FARE

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Il nostro yurt camp. In lontananza il lago

Il lago si trova a circa 3mila metri di altitudine ma anche questo in estate è abbastanza caldo per farsi una nuotata. Oltre al trekking, l’altra attività che si può fare in zona è andare a cavallo. Non preoccupatevi se non siete esperti, imparerete subito!

Noi abbiamo cavalcato per due giorni, arrivando fino al Kyzart Village passando il  Tuz-Ashuu Pass (un passo a 3500 metri di altezza). Se non siete amanti del cavallo questo tragitto è un po’ impegnativo perché si galoppa per più di 5 ore consecutive al giorno.

Il villaggio Kyzart è la nostra ultima tappa prima di arrivare a Bishkek e volare a casa.

Info utili

Addestratore di aquile
Addestratore di aquile

Il Kirghizistan è un Paese abbastanza sicuro che piano piano si sta aprendo al turismo. Non avrete problemi a girare da soli, le persone sono molto disponibili. L’unica vera difficoltà è la lingua, l’inglese non è molto diffuso.

Gli autobus locali (marshutke) funzionano bene e non avrete molti problemi a spostarvi. La soluzione più comoda resta sempre la macchina, potete trovare dei driver a buon prezzo o se siete amanti dell’avventura potete noleggiarla. Le strade sono quasi tutte asfaltate e c’è molto controllo da parte della polizia stradale, in caso di difficoltà.

Non occorre fare nessun vaccino in particolare.

Durante il trekking troverete dei ruscelli, ma vista la quantità di animali che ci sono nelle valli è sconsigliato bere direttamente da lì, meglio usare prima delle pasticche purificanti.

Piatti tipici

Chuchvara: ravioli di manzo fritti.

Plov: riso cotto in un intingolo di carne e verdure.

Non: pane morbido con semi di sesamo.

Samsa: fagottini triangolari di pasta.

Manti: ravioli tipici di tutta l’Asia centrale (zucca o carne).

Ashlan-fu: noodles in brodo tiepido d’aceto con amido di patate, peperoncino e prezzemolo.

Shaslik: spiedini di carne alla brace.

Chechevitsa: zuppa di lenticchie.

Lagman: noodles con carne o vegetariani.

Se siete coraggiosi, dovete provare il kumis, latte di cavalla fermentato.

Se volete una guida in italiano completa, noi ci siamo fatti ispirare e abbiamo seguito molti dei consigli di http://www.pimpmytrip.it.

 

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